Africa, mortalità materna ridotta di 1/3

Grazie al progetto Saving Mothers, Giving Life nell’ultimo anno il numero di morti materne si è ridotto del 30 per cento in Uganda e del 35 per cento in Zambia. Grazie a corsi di aggiornamento del personale sanitario, al miglioramento delle strutture e a un più efficiente sistema di trasporto sono state salvate migliaia di vite. In particolare sono più che raddoppiati gli accessi ai centri di emergenza di ostetricia e per i neonati e incrementati i test e i trattamenti per prevenire la trasmissione dell’Hiv e dell’Aids dalla madre al bambino. Saving Mothers, Giving Life è un progetto di 5 anni lanciato nel giugno 2012 dal segretario di stato statunitense Hillary Clinton e include il governo statunitense, il governo norvegese, Merck for Mothers, Every Mother Counts, il progetto C.U.R.E. e L’associazione degli ostetrici e ginecologi americani.

Ogni giorno in tutto il mondo circa 800 donne perdono la vita a causa delle complicanze di una gravidanza o di un parto: l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che, nel solo 2010, siano state 287.000. La mortalità materna è causa di oltre 1 milione di orfani l’anno; nei prossimi anni, tre milioni di donne potrebbero morire per complicanze legate alla gravidanza e al parto. Il 99% di questi decessi avviene in Paesi in Via di Sviluppo e in contesti a risorse limitate, dove la maggior parte degli eventi potrebbe essere evitato se solo le donne avessero accesso all’assistenza durante la gravidanza e il parto. Nei Paesi in Via di Sviluppo la mortalità materna è devastante non solo per la famiglia, ma per l’intera comunità: i bambini che sopravvivono alle madri hanno maggiori probabilità di morire prima dei due anni e gli altri figli sono 10 volte più a rischio di abbandono scolastico, cattiva salute e morte precoce. Inoltre, per ogni donna che muore al momento del parto, almeno altre venti rimangono disabili a vita.

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