Infermieri specializzati per la Leucemia Mieloide Cronica

Il ruolo dell’infermiere è determinante nella gestione degli effetti collaterali. Tuttavia, per gestirli in maniera efficace sono fondamentali la collaborazione da parte del paziente e la sinergia con il clinico. I pazienti riconoscono nel ruolo dell’infermiere la figura più vicina e di aiuto, si stabilisce tra i due un rapporto di totale fiducia.

Per questo motivo è stato presentato il percorso formativo nato nel quadro del Progetto EURICLEA dedicato alla creazione di una nuova figura infermieristica specializzata nella cura dei pazienti affetti da Leucemia Mieloide Cronica (LMC). Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Gruppo AIL Pazienti Leucemia Mieloide Cronica, la Società Italiana di Ematologia e la Federazione Ipasvi. Il progetto è sostenuto da un contributo non condizionato di Ariad Pharmaceuticals.

La LMC è una malattia neoplastica che colpisce le cellule staminali del midollo osseo determinando una proliferazione incontrollata di quest’ultimo con produzione di un numero elevato di globuli bianchi a causa di un’anomalia genetica che produce la proteina BCR-ABL. In seguito alla fase cronica di produzione eccessiva di globuli bianchi, l’evoluzione della malattia conduce a fasi più aggressive definite fasi accelerata e blastica. Colpisce in Europa circa 7.000 nuovi pazienti ogni anno, in Italia vengono diagnosticati circa 900 nuovi casi l’anno.

Oggi, sono disponibili nuovi farmaci innovativi in grado di controllare la malattia con un incremento di sopravvivenza mai sperato in passato. Tuttavia, anche questi nuovi trattamenti possono sviluppare reazioni indesiderate come la mielosoppressione (riduzione della funzionalità del midollo osseo), eruzioni cutanee, disturbi gastrointestinali e alcune manifestazioni come debolezza, affaticabilità, mal di testa, alterazioni degli esami di laboratorio, tendenza alle infezioni e sanguinamenti/emorragie, comparsa di pallore, tachicardia ed affanno.

Tali eventi devono essere riconosciuti e gestiti in maniera adeguata affinché il paziente possa continuare a trarre il massimo beneficio dal trattamento. È importante che il presentarsi di effetti collaterali non causi l’interruzione della terapia inficiandone l’efficacia. Il ruolo dell’infermiere in questa delicata fase è strategico, sia dal punto di vista clinico che psicologico/emotivo.

Nel video:

  • Felice BOMBACI
    Presidente Gruppo pazienti AIL LMC
  • Fabrizio PANE
    Presidente Società Italiana di Ematologia
  • Irene ROSINI
    Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi
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