Negli ultimi dieci anni in Italia si sono verificati 800 casi di meningite, una malattia subdola, con sintomi simili a un’influenza, e rapida nel provocare i suoi effetti.
È per questo motivo che spesso si arriva in ospedale quando la meningite è già in fase avanzata. Una malattia, però, che si può e si deve prevenire.
Oggi è disponibile anche il vaccino contro Il meningococco B, il batterio responsabile di oltre 6 casi su 10 di meningite meningococcica in Italia.
La Puglia sarà la prima Regione italiana, con la Basilicata, a offrire in modo attivo e gratuito il nuovo vaccino.
L’infezione da meningococco è particolarmente pericolosa in quanto attacca le persone sane senza alcun segnale di preavviso e può portare al decesso entro 24-48 ore.
Su dieci persone che contraggono l’infezione, circa una è destinata a morire anche se sottoposta a cure adeguate e su cinque persone che sopravvivono, una rischia di riportare devastanti disabilità permanenti.
Segni e sintomi sono spesso aspecifici, rendendo difficile la corretta diagnosi negli stadi iniziali dell’infezione e limitando la possibilità di evitare le conseguenze più gravi.
Poiché l’unico serbatoio di Neisseria meningitidis è l’uomo e il contagio avviene per via aerea (tosse, starnuti e, negli adulti, bacio profondo), il rischio aumenta laddove è più alta la concentrazione di persone, maggiore la prevalenza della malattia e le condizioni igieniche non ottimali.
Circa la metà dei casi di meningite meningococcica si manifesta entro i cinque anni, con un picco più alto tra i due mesi e l’anno di vita: il sistema immunitario del neonato e del bambino è infatti ancora immaturo e non in grado di difendersi quando entra in contatto col batterio.
La seconda fascia d’età più colpita, adolescenti e giovani adulti (14-25 anni), è a rischio perché maggiormente esposta alla frequentazione di luoghi affollati e chiusi (caserme, scuole, convitti, mezzi pubblici, discoteche), o ad abitudini scorrette come il fumo (che indebolisce le difese e rende l’ambiente più favorevole alla trasmissione del batterio), o lo scambio di bicchieri e posate.
Nel video intervistati:
- Michele Conversano
Presidente Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica- Cinzia Germinario
Direttore Scientifico Osservatorio Epidemiologico Regione Puglia