Secondo dati della Società Italiana di Cardiologia, l’iperlipidemia, cioè la condizione nella quale il colesterolo e i trigliceridi nel sangue risultano essere troppo alti, riguarda più di un italiano su quattro. Ancora oggi vengono utilizzate terapie a base di statine, farmaci introdotti ormai più di quarant’anni fa.
«Nonostante la disponibilità di molteplici opzioni terapeutiche, ancora oggi le morti per malattie cardiovascolari continuano a costituire la principale causa di decessi a livello globale. Di queste, ben il 75% è causato dalla malattia cardiovascolare aterosclerotica» avverte Alberico Luigi Catapano, Presidente della SISA – Società Italiana per lo Studio dell’Aterosclerosi. «Il colesterolo LDL (LDL-C) è un fattore causale modificabile di grande rilevanza per l’aterosclerosi. Pertanto, la riduzione dei livelli di LDL-C e la sua gestione non soltanto sono cruciali per prevenire l’insorgenza di malattie cardiovascolari, ma sono anche fondamentali per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da queste patologie».
Attualmente sono allo studio nuovi farmaci, come enlicitide decanoato, un farmaco sperimentale in formulazione orale, in fase di valutazione per il trattamento di adulti con iperlipidemia. Enlicitide è un inibitore orale che agisce sulla proteina PCSK9, che regola i livelli di colesterolo LDL nel sangue. Potenzialmente è il primo farmaco del suo genere, progettato per ridurre l’LDL-C attraverso lo stesso meccanismo biologico degli attuali anticorpi monoclonali approvati, inibitori di PCSK9 iniettivi, ma per la prima volta in formulazione orale da assumere quotidianamente.
«Intervenire tempestivamente e intensificare le terapie ipolipemizzanti può consentire a un numero maggiore di pazienti di raggiungere gli obiettivi terapeutici raccomandati per l’LDL-C dalle principali linee guida» commenta Catapano. «Enlicitide ha la potenzialità di cambiare il corso delle malattie cardiovascolari aterosclerotiche e gli studi a lungo termine per dimostrarlo sono in corso. La comunità scientifica ha grandi aspettative sul fatto che il farmaco possa essere la terapia orale più efficace per abbassare l’LDL-C in aggiunta alle statine, combinando la potenza di un inibitore di PCSK9 con la praticità della somministrazione orale».