Il tumore al collo dell’utero è uno dei pochi tumori prevenibili

In occasione della Giornata Internazionale contro l‘HPV che ricorre il 4 marzo,  è necessario riconfermare l’impegno nel sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione del tumore alla cervice uterina tramite la vaccinazione. 

Il tumore della cervice uterina – la cui causa principale è il Papilloma Virus Umano (HPV) – è al quarto posto tra i tumori più comuni nelle donne. Sebbene la maggior parte delle infezioni da HPV si risolvano spontaneamente, c’è il rischio che l’infezione da HPV possa diventare cronica e che le lesioni precancerose evolvano in tumore maligno della cervice.

Sono più di 225 i tipi di HPV ad oggi identificati che vengono suddivisi in base al rischio di provocare il tumore alla cervice uterina: di questi, sono 14 i genotipi considerati “ad alto rischio”, fra cui il 16 e il 18 sono definiti i più aggressivi, essendo la causa del 70% dei tumori.

Il tumore al collo dell’utero è uno dei pochi tumori prevenibili. Prevenire il tumore al collo dell’utero è possibile grazie a screening costanti e vaccinazioni. In Italia per le ragazze di 12 anni la vaccinazione contro il virus HPV è gratuita. Per tutte le donne dai 25 ai 30 anni, i programmi di screening prevedono il Pap test gratuito ogni 3 anni. Per le donne dai 30 ai 64 anni, i programmi di screening prevedono il test HPV ogni 5 anni.

«L’attuazione dei programmi di screening che si avvalgono di tecnologie diagnostiche avanzate, affidabili e sempre più sensibili, può fornire un reale contributo all’eradicazione del tumore al collo dell’utero, un obiettivo fissato dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con la definizione di una strategia globale volta ad accelerare l’eliminazione di questo tumore entro il 2030» commenta Guido Bartalena, Diagnostics Solutions & Healthcare Transformation Director di Roche Diagnostics S.p.A. «In questi anni, la ricerca si è tradotta nello sviluppo di diversi test ad elevato valore medico. Grazie a un investimento continuo in soluzioni diagnostiche innovative e di qualità, e la collaborazione con i diversi interlocutori del sistema salute, ogni donna può avere accesso a strumenti di screening e prevenzione che possono fare la differenza».

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