Il primo farmaco spray nasale per il trattamento della depressione maggiore

di Marco Strambi

EFFICACIA, rapidità e una diversa modalità di somministrazione sono tra le principali caratteristiche di esketamina, l’antidepressivo spray nasale sviluppato da Janssen per le persone affette da un episodio di disturbo depressivo maggiore che non risponde agli attuali trattamenti.

Grazie al suo meccanismo d’azione nuovo, il primo dopo 30 anni, e alla specifica modalità di somministrazione per via intranasale, esketamina rappresenta un’innovazione nella strategia terapeutica per chi soffre di disturbo depressivo maggiore e non trae beneficio dalle terapie attualmente disponibili. 

La depressione è una malattia che nelle sue forme più gravi, incluso il disturbo depressivo maggiore (MDD), può avere un impatto profondo sulla vita di chi ne soffre, rappresentando la prima causa singola di disabilità. In Europa circa 40 milioni di persone soffrono di questa malattia ma solo una su 4 riceve un trattamento adeguato. Il 30% dei pazienti in trattamento non risponde efficacemente alle terapie sviluppando una forma di depressione resistente.

Avere a disposizione nuovi farmaci, che agiscano in modo diverso, rappresenta una possibilità di cura in più per le persone affette dalla patologia.

“Poter avere a disposizione un nuovo farmaco come esketamina – spiega Andrea Fagiolini, Professore ordinario di psichiatria Università di Siena e Direttore del dipartimento della salute mentale e degli organi di senso dell’ospedale Santa Maria delle Scotte di Siena – è di fondamentale importanza nel trattamento della depressione maggiore farmaco-resistente. Con il suo meccanismo d’azione unico, esketamina è in grado di essere più efficace delle attuali terapie oggi in uso. A differenza di altre molecole, che impiegano diverse settimane nel raggiungere l’effetto desiderato, il farmaco in questione agisce in maniera rapida sui sintomi depressivi, mantenendo l’effetto sul lungo periodo e riducendo nettamente il rischio di ricaduta. Caratteristiche rilevanti se si considera la resistenza ad altri trattamenti e la frequente tendenza alle ricadute che si riscontrano nei pazienti affetti da queste forme di depressione.”

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