Contro l’asma grave c’è una nuova terapia in “autogestione”

In Italia a soffrire d’asma sono circa 3 milioni di persone. Di queste, circa il 10% è colpito dalla forma grave, che si caratterizza per crisi particolarmente serie al punto da costringere ogni anno 4 persone su 10 a ricorrere alle cure del pronto soccorso. In Piemonte si calcola che i pazienti asmatici siano circa 250 mila, dei quali circa 25 mila affetti dalla forma grave, che si manifesta con “fame d’aria” ed episodi di importante difficoltà respiratoria. Negli ultimi anni la ricerca scientifica e farmacologica ha ottenuto significativi risultati per la gestione di queste forme di malattia. Tra ultimi un anticorpo monoclonale (mepolizumab) indicato per la cura delle forme gravi di asma allergico/eosinofilo e sviluppato in una formulazione inserita in un nuovo dispositivo, una penna, che consente di tenere le crisi sotto controllo tramite una semplice iniezione da fare tranquillamente anche a casa. Una svolta importantissima soprattutto in questo periodo di Covid-19, e a tutto vantaggio della qualità di vita del paziente, che non sarà più costretto a recarsi in Ospedale una volta al mese per la somministrazione della cura. Il profilo di sicurezza del farmaco è tale che recentemente è stata approvata dall’AIFA anche la formulazione pediatrica (fascia d’età 6-12 anni), la cui somministrazione resta però “tradizionale” e da effettuare sempre secondo il parere e controllo dello specialista.

I risultati degli studi clinici, confermati nella ‘real life’, hanno dimostrato che mepolizumab è in grado anzitutto di bloccare il processo infiammatorio, causando una significativa riduzione del numero e della gravità delle riacutizzazioni in generale e di quelle che provocano un accesso al pronto soccorso o un ricovero in ospedale. Di queste importanti novità ne abbiamo parlato con il dottor Andrea Antonelli, responsabile della Struttura Semplice di Allergologia e Fisiopatologia Respiratoria dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo.

“L’asma grave è una patologia invalidante che limita il paziente in qualsiasi attività. Diagnosticarla con certezza e tempestività diventa dunque fondamentale per disegnare nel modo corretto la terapia e restituire a chi ne soffre una qualità di vita accettabile”, afferma il dr. Antonelli. “Da anni la nostra struttura tratta questa patologia utilizzando tutte le più innovative terapie biologiche disponibili in aggiunta alle terapie tradizionali di fondo. Nel nostro centro sono regolarmente seguiti più di 80 pazienti in terapia biologica iniettiva per asma grave. In particolare, mepolizumab è indicato per il tipo di asma grave ‘eosinofilo’, così chiamato dal nome di specifici globuli bianchi, ampiamente rappresentati nell’infiammazione presente nell’asma.

Come funziona quindi questo nuovo dispositivo?

“Si tratta di una penna pre-riempita di un farmaco a base di un anticorpo monoclonale in grado di agire su uno dei ‘carburanti’ degli attacchi di asma (l’Interleuchina-5), dotata di un minuscolo ago: con una sola iniezione al mese, praticamente indolore e di facilissima esecuzione, il paziente può praticare da sé a casa la terapia prescritta dal medico.  Grazie alla modalità di somministrazione così semplice e pratica come la penna pre-riempita, il paziente è più portato inoltre a seguire la terapia”.

Nel Video:

Andrea ANTONELLI
Responsabile Allergologia e Fisiopatologia Respiratoria Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo

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