Colangite biliare poco conosciuta

La colangite biliare primitiva (CBP) è una malattia autoimmune e cronica del fegato che interessa i piccoli dotti biliari e colpisce prevalentemente le donne (che rappresentano il 90% dei pazienti) fra i 35 e i 60 anni di età. È una patologia poco frequente ma cronica e progressiva che, se non trattata, causa fibrosi, cirrosi, insufficienza epatica e può costituire una delle cause principali di trapianto di fegato.
Una delle maggiori difficoltà legate a questa malattia sono i tempi della diagnosi, poiché negli stadi iniziali i sintomi sono assenti o lievi, la malattia può essere scoperta solo per la presenza di alterazione degli indici del fegato nelle analisi del sangue eseguite di routine o per altri motivi”
La diagnosi di questa malattia non è complessa ma spesso, a causa della scarsa conoscenza della patologia e della eterogeneità dei suoi sintomi (stanchezza, prurito, gonfiore addominale/problemi digestivi, etc.), possono passare anche diversi anni prima di ottenerla. Il percorso per arrivare alla diagnosi è piuttosto difficoltoso. Solo in un terzo dei casi il paziente si rivolge subito al medico, mentre spesso (in oltre il 40% dei casi), il paziente attende almeno un anno prima di rivolgersi al medico. In oltre la metà dei casi, il medico di riferimento è inizialmente il medico di medicina generale; in un altro terzo dei casi circa è il gastroenterologo/epatologo. Tra la prima visita e la diagnosi, che viene effettuata sostanzialmente dall’epatologo/gastroenterologo, passano in media circa due anni (anche se con grande variabilità).
I farmaci innovativi attualmente a disposizione, anche in Italia ( come l’acido obeticolico Ocaliva, disponibile nel nostro paese dall’agosto del 2017) rappresentano un’opportunità di cura molto efficace.

Nel video:

  • Vincenza CALVARUSO
    Ricercatore di Gastroenterologia Università di Palermo
  • Pietro INVERNIZZI
    Direttore Unità di Gastroenterologia Università di Milano-Bicocca
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