ASMA E BRONCHITE CRONICA SCONFITTE IN TRE MOSSE

Un italiano su dieci soffre di asma e bronchite cronica con importanti problemi di salute, ospedalizzazione e di costo per tutta la Comunità: solo il 14,3 per cento delle persone in terapia si cura regolarmente. Un problema di aderenza dai tratti drammatici nei giovani, con il 70 per cento al di sotto dei 14 anni che non assume regolarmente la terapia ma anche negli adulti, dove uno su due non ha una corretta adesione alle cure, che non segue per più di tre mesi l’anno.

La soluzione è stata trovata con la prima associazione fissa di un corticosteroide (fluticasone furoato) e di un broncodilatatore (vilanterolo) che, assunta una volta al giorno e in un unico dosaggio per asma o bpco, protegge il paziente nell’arco delle 24 ore, fino al mattino successivo. E per essere sicuri di accompagnare l’efficacia con la semplicità, l’erogatore del farmaco è stato riprogettato da zero per consentire di fare tutto con tre semplici e rapidi gesti alla portata di tutti: apri, inala e chiudi, senza timore di sbagliare.

Il trattamento con la combinazione tra corticosteroidi per via inalatoria e broncodilatatori a lunga durata d’azione rappresenta uno dei capisaldi nel trattamento delle patologie respiratorie croniche. La nuova associazione fluticasone furoato-vilanterolo si inserisce in questa categoria di farmaci e rappresenta una vera innovazione terapeutica che, a parità di efficacia terapeutica con altri farmaci della stessa classe, può influire sull’aderenza al trattamento dei pazienti e sui costi della terapia. Si tratta della prima associazione fissa corticosteroidi-broncodilatatori a lunga durata d’azione che può essere somministrata una sola volta al giorno ed ha un’efficacia sostenuta per 24 ore. Assumere i farmaci una sola volta al giorno consente di aumentare di circa il 20 per cento l’aderenza alle cure rispetto a quanto si osserva con trattamenti ripetuti due o più volte al giorno. Per l’associazione fluticasone furoato-vilanterolo è stato predisposto un nuovo dispositivo che consente il trattamento con il minor numero di manovre necessarie per l’attivazione, con conseguente riduzione del rischio di errori critici da parte del paziente. Il dispositivo, in particolare, consente l’autosomministrazione del farmaco in tre fasi: apertura, inalazione e chiusura. Permette inoltre di limitare l’inspirazione necessaria per favorire la distribuzione dei principi attivi nei polmoni e di erogare una dose sempre costante, a prescindere dalla gravità della patologia.

Nel video:

  • Walter Canonica
    Docente Pneumologia Università di Genova
  • Giuseppe Recchia
    Direttore Medico Scientifico
    GlaxoSmithKline
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