Perché non si fanno più figli? Ecco le risposte degli italiani

Più scuole per l’infanzia, aiuti economici per famiglie con figli e sostegno alle donne per conciliare lavoro e famiglia: sono le principali richieste dei cittadini per aumentare la natalità nel nostro Paese.

Secondo i dati Istat, la natalità in Italia è al minimo storico. Nel 2022 i nati sono scesi, per la prima volta dall’unità d’Italia, sotto la soglia delle 400 mila unità e l’ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite è stato il 2008. 

Per indagare quali possano essere le cause e i possibili rimedi, la società di ricerche di mercato EMG Different ha realizzato un sondaggio in concomitanza con “Demografica: Popolazione, persone, natalità’”, evento organizzato nell’ambito delle celebrazioni del 60esimo anniversario dell’agenzia di stampa Adnkronos.

Perché non si fanno figli? Per il 37% dei partecipanti al sondaggio la ‘colpa’ è dell’aumento del costo della vita, il 35% la attribuisce alla precarietà del lavoro, ma pesano anche le basse retribuzioni (29%) e la carenza di servizi per i figli (28%).

Intervenire è una necessità non più procrastinabile per l’82% degli intervistati. In cima alle priorità emerge lincremento delle strutture pubbliche per la prima infanzia (35%), seguito dalla necessità di maggiori aiuti economici per famiglie con figli (31%) e sostegno alle donne per conciliare lavoro e famiglia (29%). Il ventaglio delle proposte di intervento emerse dal sondaggio contempla anche l’incentivazione del lavoro femminile, accessi agevolati al mercato immobiliare, maggiore collaborazione degli uomini nella cura della casa e dei figli.

«Dal nostro sondaggio risulta evidente non solo che la stragrande maggioranza degli intervistati è consapevole di questa emergenza» osserva Fabrizio Masia, amministratore delegato di Emg Different. «Ma che c’è molto da discutere sulle soluzioni da adottare per fronteggiarla. Per gli italiani insomma è arrivato il momento di intervenire: il dibattito lanciato da Adnkronos e i dati che emergono da questa indagine e dagli altri interventi potrebbero offrire un contributo utile ai decisori pubblici».

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