Con lo smart working sono aumentati i dolori a schiena e collo

Il periodo di quarantena che abbiamo dovuto affrontare, in risposta all’emergenza Coronavirus, si è finalmente concluso. Tuttavia non sono del tutto scomparsi quei piccoli disturbi posturali che ci hanno accompagnato a causa di prolungato smart working e assenza di attività fisica. A confermarlo sono i risultati di una ricerca condotta da Assosalute, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione, secondo cui a soffrire di mal di schiena è addirittura il 49% degli italiani. I dolori al collo interessano il 37% della popolazione e quelli alle articolazioni degli arti inferiori il 29%.

In un quadro, quindi, già compromesso da questo genere di disturbi, la quarantena non sembra aver pesato poco. Quasi 1 italiano su 2 dichiara, infatti, di averne sofferto più spesso durante gli ultimi mesi di smart working e mancanza di sport. A ribadire quanto emerso dalla ricerca è Roberto Pozzoni, Responsabile del Centro di Traumatologia dello Sport dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. «Sicuramente la quarantena ha giocato un ruolo determinante per la salute del nostro apparato muscolo-scheletrico. Soprattutto per quei soggetti che non erano avvezzi a una regolare attività fisica prima del lockdown. Chi si è trovato costretto a eliminare del tutto o a ridurre drasticamente i propri allenamenti, ha dovuto fare i conti con una perdita del tono muscolare e una riduzione della coordinazione neuromuscolare, con conseguente sovraccarico articolare. Chi invece non era solito dedicarsi allo sport può aver colto l’occasione per iniziare, spesso andando incontro, inconsapevolmente, a dolori muscolari o articolari, riconducibili a movimenti scorretti».

Per porre rimedio a questi disturbi il 42% degli italiani si è affidato ai farmaci di automedicazione. Come ricorda Pozzoni, i farmaci di automedicazione che possono aiutarci sono i miorilassanti e gli antinfiammatori non steroidei (Fans), che possono essere impiegati per uso topico (creme o gel) o sistemico (capsule o bustine). Tuttavia non bisogna dimenticare che dopo lo sforzo fisico il dolore muscolare è normale, soprattutto se si fanno movimenti a cui non si è abituati. Se però il dolore persiste oltre i 2/3 giorni, diventa opportuna la visita medica.

Ecco alcuni semplici consigli per non ricadere nuovamente in piccoli disturbi posturali e ripartire in sicurezza e salute anche in questa fase 2:

  • Smart working
    Quando si lavora al pc entrambi i piedi devono essere poggiati a terra, con le articolazioni che formano angoli di 90 gradi e la schiena in appoggio allo schienale. La visione deve mantenersi diretta sulla prima metà dello schermo.
  • Sport
    Quando si pratica attività fisica, è importante che chi ci sta intorno ci avvisi se assumiamo una postura scorretta. In mancanza di un suggerimento, dobbiamo sempre guardarci allo specchio e cercare di autocorreggerci.
  • In cucina
    Quando si cucina è raccomandabile non stare troppo tempo nella stessa posizione e spostare il peso da una gamba all’altra ogni 5 minuti circa.
  • Relax
    Quando si sta sdraiati sul divano e si guarda la tv magari con la testa sul bracciolo, dobbiamo fare attenzione che questo non sia troppo alto.
  • Per le mamme e i papà
    Quando si tengono i bambini in braccio è sempre bene alternare il loro peso sul fianco destro e sinistro, cercando di mantenere il bambino più vicino possibile al busto.
  • Pulizie
    Durante le pulizie domestiche, quando ci si abbassa per raccogliere un peso, dobbiamo sempre piegare le ginocchia. Se invece si devono effettuare lavori che  portano a dover tenere carichi in bilico sopra la testa, è bene cercare di sollevarli con gradualità, così da diluirne il peso.
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