Ascoltare la voce del paziente attraverso i dati sanitari per migliorare le cure

Per 3 pazienti su 4 la condivisione e lutilizzo dei dati sanitari è fondamentale per un percorso di cura più efficace. É il risultato di un’indagine condotta nel contesto del progetto PATH, che vede Roche collaborare con 50 Associazioni e Federazioni di pazienti.

Le associazioni di pazienti chiedono che il Fascicolo Sanitario Elettronico e i Registri di Patologia siano accessibili in modo uniforme in tutte le regioni italiane e che oltre i dati sanitari sia riportata lesperienza dei pazienti. «Lungo l’intero percorso di cura i dati inerenti il paziente possono restituire informazioni preziose su esiti di cura e bisogni di salute anche di tipo sociale e psicologico dei pazienti stessi» spiega Fidelia Cascini, Professore di Igiene e Sanità Pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «Realizzare un percorso di cura efficace e sostenibile non può prescindere dall’ascolto del paziente: in tal modo può realizzarsi una Sanità partecipata e personalizzata».

Le Associazioni di Pazienti propongono anche l’introduzione e l’adozione dei PROs, Patient Reported Outcomes, cioè i questionari per la raccolta degli esiti di cura e delle esperienze con il Servizio Sanitario riportati direttamente dal paziente. «Si tratta di strumenti che devono essere messi a punto con il coinvolgimento attivo delle Associazioni di Pazienti, standardizzati e divulgati, anche attraverso le Associazioni, a pazienti e operatori sanitari» spiega Elisabetta Iannelli, Segretario Generale FAVO-Federazione Associazioni di Volontariato in Oncologia. «Requisito imprescindibile per un utilizzo pieno di tutti gli strumenti di raccolta dati è un ampliamento del portato decisionale dei pazienti in termini di privacy, rendendoli capaci di poter scegliere quali dati condividere, e con chi».

Affrontare con successo queste sfide richiederà un impegno continuo nella promozione della competenza digitale e nella definizione di politiche strutturate sulla condivisione e tutela dei dati. Solo attraverso un approccio integrato, che contempli la partecipazione attiva e propositiva delle Associazioni di Pazienti in qualità di stakeholder primari nel Sistema Salute, sarà possibile utilizzare il potenziale delle evidenze generate dai pazienti per migliorare la qualità delle cure e del Servizio Sanitario. «Il coinvolgimento delle Associazioni di Pazienti è fondamentale per un cambiamento di paradigma: occorre trasferire ai clinici e ricercatori la voce del paziente per trasformarla in progresso scientifico» propone Paola Zaratin, Direttore Ricerca Scientifica AISM-FISM. «Sono proprio le Associazioni che ci consentono di coinvolgere un campione di pazienti “rappresentativo” e sufficientemente numeroso. È proprio questa “rappresentatività” che ci permette di trasformare i dati in risultati dal valore scientifico per tutti gli attori del Sistema Salute».

Nel video:

  • Fidelia CASCINI
    Professore di Igiene e Sanità Pubblica Università Cattolica del Sacro Cuore
  • Elisabetta IANNELLI
    Segretario Generale FAVO – Federazione Associazioni di Volontariato in Oncologia
  • Paola ZARATIN
    Direttore Ricerca Scientifica  AISM-FISM Sclerosi Multipla
Total
0
Condivisioni
Articolo Precedente

Un test online aiuta a identificare i sintomi dell’Artrite Psoriasica

Articolo Successivo

Le associazioni dei pazienti con tumore: diritto all’oblio, un’importante conquista

Articoli correlati