Un nuovo alleato contro linsufficienza cardiaca

Si chiama vericiguat ed è una nuova terapia indicata per contrastare linsufficienza cardiaca dopo un peggioramento clinico. L’insufficienza cardiaca è causata dalla difficoltà del cuore di pompare il sangue ai tessuti e agli organi e ha diverse cause riconosciute: può insorgere nella maggior parte dei casi come conseguenza di un infarto del miocardio, dell’ipertensione arteriosa, come anche delle disfunzioni valvolari. I sintomi dell’insufficienza cardiaca sono insidiosi e compromettono notevolmente la qualità di vita dei pazienti, tra questi: la mancanza di respiro (dispnea), stanchezza/affaticamento, ritenzione di liquidi con gonfiore alle gambe e/o all’addome e, soprattutto, la ridotta capacità di compiere attività fisiche.

In Italia sono circa seicentomila i pazienti affetti da insufficienza cardiaca; si stima che la prevalenza di questa malattia raddoppi ad ogni decade di età (dopo i 65 anni arriva al 10% circa) con una previsione di crescita media del 2,3% nei prossimi 10 anni.

«I pazienti affetti da insufficienza cardiaca hanno un elevato rischio di peggioramento della patologia, caratterizzata da una intensificazione rapida o graduale  dei segni e sintomi che portano il paziente a ricorrere a cure come la somministrazione di diuretici per via endovenosa in emergenza/ambulatorio, o anche il ricovero in ospedale» afferma Fabrizio Oliva, Presidente dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) e Direttore S.C. Cardiologia 1 Emodinamica dell’Ospedale Niguarda di Milano.

L’insufficienza cardiaca è la principale causa di ospedalizzazione al mondo, considerando che, in seguito ad un evento di peggioramento, più della metà dei pazienti viene riammesso in ospedale ad un mese dall’evento stesso. «Il trattamento adeguato del peggioramento dell’insufficienza cardiaca rappresenta un importante bisogno clinico insoddisfatto» avverte Maurizio Volterrani, Presidente Nazionale di Italian Heart Failure Association (ITAHFA) e Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiologiche e Respiratorie, IRCCS San Raffaele di Roma. «Infatti, quei pazienti che, pur trattati al meglio delle terapie mediche disponibili, manifestano un peggioramento clinico della malattia, necessitano di ulteriori trattamenti efficaci e ben tollerati per rallentarne la progressione, ridurre la mortalità o il numero di ricoveri. L’obiettivo fondamentale della terapia è la prevenzione di episodi di peggioramento, ritardarli il più possibile, anche se si sta seguendo quella che, secondo noi, è la terapia migliore. Per aiutarci è entrato nella pratica clinica vericiguat, che agisce in modo incisivo su questi pazienti, cioè quelli che sono già trattati secondo gli standard raccomandati dalle Linee Guida, ma che vanno incontro a un nuovo peggioramento. Introducendo anche questo nuovo farmaco in associazione alle terapie disponibili si riesce a ridurre la mortalità e le ospedalizzazioni in maniera significativa. Inoltre, si registra un miglioramento della qualità di vita, che per il paziente con insufficienza cardiaca rappresenta la cosa più importante».

Nel video:

  • Fabrizio OLIVA
    Presidente Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO)
  • Pasquale PERRONE FILARDI
    Presidente Società Italiana di Cardiologia (SIC)
  • Maurizio VOLTERRANI
    Presidente Italian Heart Failure Association (ITAHFA)
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