Il rischio di arresto cardiaco improvviso durante lo sport è più basso negli anziani

I benefici dell’esercizio fisico regolare superano il basso rischio di arresto cardiaco improvviso correlato allo sport tra gli adulti di età pari o superiore a 65 anni.

L’analisi degli eventi di arresto cardiaco improvviso tra quasi 2 milioni di anziani a Portland, Oregon e nella contea di Ventura, in California, ha mostrato che gli eventi correlati allo sport erano rari in questa popolazione: solo l’1,9% di tutti gli arresti cardiaci improvvisi si registra tra le persone di età pari o superiore a 65 anni. Il 91% degli arresti cardiaci improvvisi negli anziani si registra tra gli uomini, per cui le donne oltre i 65 anni che praticano sport sono vicine al rischio zero.

Inoltre, rispetto a coloro che hanno subito eventi di arresto cardiaco improvviso (SCA) non correlati allo sport, gli individui con arresto cardiaco improvviso correlato allo sport (SrSCA) avevano un carico significativamente inferiore di fattori di rischio cardiovascolare come ipertensione, diabete, obesità o iperlipidemia.

La maggior parte (77%) delle SrSCA si è verificata durante l’attività sportiva (più comunemente corsa, ciclismo e attività in palestra), mentre il 17% si è verificato entro un ora dalla cessazione dell’attività sportiva.

Il 26% degli individui con SrSCA aveva sintomi premonitori (più comunemente dolore toracico nel 55% dei casi) nelle 24 ore precedenti l’evento. Il 15% ha avuto convulsioni e il resto ha avuto sintomi aspecifici come vertigini o nausea.

Secondo gli autori dello studio, l’attività sportiva nell’anziano dovrebbe essere incoraggiata e questi risultati forniscono dati che possono essere forniti al paziente in modo che possa bilanciare rischi e benefici. Quando si fornisce una prescrizione di esercizi/sport è però importante seguire le linee guida cliniche: per gli anziani che non sono abituati a fare esercizio, i ricercatori raccomandano un aumento graduale dell’esercizio nell’arco di 6-8 settimane.

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