Una nuova campagna per non arrendersi alla rosacea

Parte oggi la campagna “Faccia a faccia con la rosacea” pensata per aiutare le persone con rosacea e a facilitarne il confronto con il dermatologo. Obiettivo della campagna è infatti quello di assistere le persone con rosacea a discutere dell’impatto che questa malattia cronica ha sulla loro vita sia dal punto di vista fisico che emotivo e orientarle ad un proficuo dialogo con lo specialista per intraprendere un adeguato trattamento che nella maggior dei casi è a lungo termine. La campagna è indirizzata anche a chi non ha ancora una diagnosi ma soffre di sintomi iniziali che possono essere riconducibili alla rosacea, quali per esempio arrossamento temporaneo del viso, per trovare una prima risposta ai propri dubbi. Un rossore temporaneo del volto spesso è stato considerato un semplice problema estetico ma un colorito troppo acceso, spesso transitorio, può essere un segno da non sottovalutare perché può nascondere un problema più serio che, se trascurato, può aggravarsi diventando persistente. Per questo motivo è stata creta una guida personalizzata per la visita con il dermatologo che i pazienti possono compilare e scaricare sul sito www.facciaafacciaconlarosacea.it realizzato da Galderma.

La rosacea è una malattia cronica della pelle che colpisce, secondo le stime, circa 415 milioni di persone in tutto il mondo. Si tratta di una condizione visibile, spesso caratterizzata da sintomi quali arrossamento transitorio o persistente e/o manifestazioni infiammatorie quali papule e/o pustole. Questo quadro clinico può rappresentare motivo di imbarazzo e ansia per le persone che ne sono affette, con conseguente impatto negativo sulla loro vita sociale.

Una indagine internazionale, promossa da Galderma e condotta su oltre 700 pazienti con rosacea e 500 medici volta a valutare il reale impatto di questa malattia, ha rilevato che sintomi invisibili della malattia, come pizzicore e bruciore del viso spesso correlati a stress emotivo, possono essere in alcuni casi sottovalutati durante un consulto medico. È infatti emerso che i medici danno un maggiore peso ai sintomi visibili tipicamente associati alla malattia, quali i sopraccitati eritema transitorio o persistente, spesso con la contemporanea presenza di gonfiore, papule e pustole e secchezza cutanea, sottovalutando taluni sintomi  quali prurito, bruciore e dolore. Questo atteggiamento si riflette nell’insoddisfazione dei pazienti con rosacea, tanto che l’82% dei soggetti intervistati ha dichiarato di non ritenere la propria malattia sotto controllo e, 1 persona su 5 ha modificato in modo sostanziale alcune abitudini quotidiane a causa della rosacea.

“È molto importante che la persona con rosacea esponga chiaramente al dermatologo la sintomatologia e l’impatto psicologico derivante da essa, anche se molto spesso non sono strettamente legati alla gravità dei segni cutanei. Infatti, le nuove indicazioni terapeutiche raccomandano di dare sempre più importanza alle problematiche del singolo paziente e agli aspetti della malattia che vengono percepiti come più invalidanti per personalizzare il trattamento e raggiungere i risultati desiderati” spiega Giuseppe Micali, Direttore della Sezione di Dermatologia e Venereologia, Dipartimento di Specialità Medico-Chirurgiche, Università di Catania.

Il sito Web dedicato alla campagna “Faccia a faccia con la rosacea” guida gli utenti con una serie di domande relative ai propri segni e sintomi, all’impatto emotivo della rosacea e ai trattamenti utilizzati. Una volta completato il questionario viene generata una guida per la visita dermatologica personalizzata in grado di facilitare un dialogo aperto medico-paziente.

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