Terapie su misura contro l’asma

Grazie ai test con biomarcatori si individuano le diverse proteine infiammatorie responsabili di differenti tipologie di asma. E in futuro sarà sufficiente un esame del sangue per ricevere una terapia personalizzata

Anche nelle malattie respiratorie il futuro è la medicina personalizzata. Gli esperti già oggi hanno la possibilità di distinguere diversi tipi di asma, capire grazie a test innovativi quali differenti proteine infiammatorie sono responsabili della malattia e di conseguenza quale terapia mirata deve essere somministrata per ogni singolo paziente. La conferma giunge dal primo meeting internazionale dal titolo “Focus on upper & lower airways disease”, appena concluso a Genova e promosso dalla Fondazione Internazionale Menarini. «L’asma è un target della medicina personalizzata da quando abbiamo la possibilità di selezionare i pazienti utilizzando i biomarcatori» spiega Giorgio Walter Canonica, Presidente del congresso, Docente di Asma e Allergia Clinica al Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università Humanitas di Rozzano, Milano e al Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Genova. «Grazie ai biomarcatori possiamo identificare il meccanismo che provoca la malattia in un determinato paziente. Con una diagnosi precisa la medicina personalizzata può garantire diversi vantaggi: la scelta della terapia più efficace e dell’inalatore più appropriato per ogni paziente; lo sviluppo di una rete tra centri di riferimento qualificati per gestire i pazienti con asma severa; lo sviluppo di farmaci biologici come nuovo approccio terapeutico nei pazienti con asma severa».
Sono diversi i test diagnostici che possono aiutare nella differenziazione dei pazienti con asma, alcuni già disponibili, e altri nel prossimo futuro. Tra questi le tecniche di imaging come l’imaging ottico in vivo con sonde fluorescenti degli infrarossi vicini per monitorare l’infiammazione del tessuto polmonare. Per valutare i cambiamenti del tessuto polmonare dovuti all’asma, i ricercatori hanno usato anche la tomografia micro-computerizzata. Anche un semplice esame del sangue potrebbe diventare uno strumento estremamente efficace per guidare le cure in chi soffre di asma, grazie alla conta degli eosinofili. «Sono cellule infiammatorie che si trovano nel sangue circolante e nei diversi tessuti e la cui quantità si correla all’intensità di alcune malattie polmonari e delle vie aree, prime fra tutte l’asma» precisa Canonica. «Quindi arrivare a contare gli eosinofili potrebbe aiutare a individuare i pazienti a maggior rischio di riacutizzazione di queste patologie e di conseguente decadimento funzionale nonché a impostare una terapia ad hoc caso per caso. Il numero degli eosinofili è facilmente acquisibile da un esame del sangue, molto meno oneroso della ricerca che potrebbe essere fatta anche sull’espettorato. Si qualificano quindi, per queste patologie respiratorie, come un biomarcatore a basso costo e in grado di discriminare i pazienti più esposti a complicanze, ma anche di migliorare la sintomatologia respiratoria impostando terapie personalizzate con una ricaduta positiva, in termini di risparmio, per il sistema sanitario nazionale».
Per quanto riguarda le terapie, sono in corso di sperimentazione diversi anticorpi monoclonali, i cosiddetti farmaci biologici, che consentono di bloccare in maniera totalmente selettiva alcuni mediatori responsabili dell’infiammazione. È già a disposizione l’anticorpo anti-IgE e sarà presto disponibile l’anticorpo anti interleuchina 5, proteina infiammatoria secreta da cellule del sistema immunitario. Si tratta del primo di una serie di farmaci biologici che rivoluzioneranno la terapia dell’asma, consentendo l’intervento farmacologico a diversi livelli del meccanismo che scatena i sintomi della malattia e dando così allo specialista altrettante armi per una terapia personalizzata. «Se infatti questo farmaco dà buoni risultati nei casi in cui il meccanismo della malattia è sostenuto proprio da questa specifica molecola, i prossimi farmaci “intelligenti” saranno quelli mirati contro altre molecole coinvolte in altre forme di asma grave, come l’interleuchina-4 o l’interleuchina-13» aggiunge Canonica. «Si tratta di farmaci specifici in grado di spegnere gli interruttori molecolari responsabili di diverse tipologie di asma grave: questi farmaci inoltre, essendo del tutto simili agli anticorpi umani, non determinano alcuna risposta negativa nel sistema immunitario. La loro azione selettiva consente efficacia senza significativi effetti collaterali, perché mirano a cause precise della malattia, che però devono essere riconosciute in ciascun paziente, per poter prescrivere a ognuno il farmaco più adatto al suo caso». Per raggiungere questi obiettivi è stato creato il Progetto SANISevere Asthma Network Italy, un network di centri di eccellenza nella cura dell’asma grave diffusi su tutto il territorio nazionale, selezionati sulla base di precisi requisiti definiti dalle più rigorose linee guida internazionali, ciascuno dei quali deve garantire la presenza di adeguate risorse strumentali e conoscenze clinico-scientifiche. L’elenco dei centri è consultabile sul sito http://www.sani-asma.org.

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