Un muro di bambole contro il femminicidio

Accoltellate, bruciate, violentate e uccise. I casi di femminicidio non si fermano, ma dietro i numeri ci sono i volti di donne, di sorelle e di amiche vittime di una certa mentalità maschile che confonde il possesso con l’amore. Per riaffermare i principi del rispetto, dell’uguaglianza e della parità nei rapporti tra uomo e donna, Milano è scesa in strada contro la violenza di genere, in occasione della terza edizione di Wall of Dolls, il famoso ‘muro’ dove, simbolicamente, sono appese delle bambole per ricordare la violenza contro il genere femminile e chiedere un cambio culturale.
I fatti di cronaca dimostrano che c’è ancora molto da fare per porre fine a queste tragedie quotidiane. I numeri parlano chiaro: dall’inizio del 2016 sono purtroppo già 60 le donne uccise in Italia dal partner e più di 9mila sono state vittime di una forma di violenza, compreso lo stalking. Si stima, però, che il 90% delle donne non denuncia gli atti di sopraffazione subiti.
Con questa manifestazione le donne lanciano un appello al Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, per l’introduzione nelle scuole dell’ora di Educazione Sessuale e Sentimentale, perché solo con un cambio culturale si può fermare il femminicidio.

Nel video:

  • Maria Rosaria Iardino
    Consigliere delegato pari opportunità Comune di Milano
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