Un’Italia che invecchia rapidamente fa i conti con l’aumento delle malattie croniche, tra cui l’osteoporosi. L’osteoporosi rappresenta una sfida enorme ma anche un’opportunità di cambiamento. Oggi sono oltre 4 milioni gli italiani colpiti da questa patologia silenziosa – quasi l’80% sono donne – e il numero è destinato a crescere.
La campagna di informazione “NON ROMPERLE!” nasce con questo obiettivo: informare, sensibilizzare la popolazione e proteggere il futuro per invertire la rotta.
“Serve un cambiamento culturale che aumenti la consapevolezza, promuova stili di vita più sani e migliori la prevenzione e la cura anche nei più giovani. Il rischio di fragilità ossea riguarda non solo gli anziani, ma anche adulti e over 50, spesso inconsapevoli del problema. Tuttavia, è possibile intervenire fin da subito per proteggere la propria salute e prevenire conseguenze future. “NON ROMPERLE!” è un invito ad agire, a non rimandare e a prendersi cura del proprio futuro” – osserva Luca Pisanello, Deputy General Manager Italfarmaco, l’azienda promotrice dell’iniziativa con il patrocinio di Fedios – Federazione Italiana Osteoporosi e malattie dello Scheletro.
Per promuovere la conoscenza sulla salute delle ossa, un motor-home farà tappa in 8 città italiane – Genova, Torino, Varese, Pavia, Ancona, Bari, Battipaglia e Frosinone – in un tour di 16 giorni. A bordo, specialisti del metabolismo osseo offriranno incontri informativi gratuiti per aiutare i cittadini a prendersi cura della salute delle proprie ossa. L’iniziativa è attiva anche online su www.nonromperle.it, dove sarà possibile trovare contenuti informativi, aggiornamenti sulle tappe e approfondimenti utili per ogni fascia d’età.
A causa dei cambiamenti nello stile di vita, la carenza di vitamina D è diventata una condizione sempre più diffusa. Con l’avvicinarsi dell’estate, l’uso delle creme solari torna in primo piano, portando con sé l’attenzione su un tema cruciale: l’equilibrio tra protezione della pelle e produzione di vitamina D, argomento al centro anche di una recente meta-analisi condotta dall’Università di Brescia. L’American Academy of Dermatology (AAD) suggerisce di assumere la vitamina D attraverso l’alimentazione o supplementazione, e non tramite l’esposizione diretta ai raggi UV. Nonostante la protezione solare possa ridurre in parte la produzione cutanea di vitamina D, è fondamentale non esporsi mai al sole senza adeguata protezione, per evitare l’elevato rischio di melanoma e altri tumori della pelle. Con l’avanzare dell’età, inoltre, la capacità dell’organismo di produrre vitamina D attraverso l’esposizione solare diminuisce progressivamente, rendendo la sua assunzione attraverso la dieta particolarmente indicata.
“Una recente linea di indirizzo pubblicata da un gruppo di esperti ha evidenziato che una dose giornaliera di 600 mg di calcio e di 2000 UI di Vitamina D è spesso essenziale per ottenere, in caso di osteoporosi, i livelli ematici adeguati di calcio e di Vitamina D raccomandati dalle linee-guida. Inoltre, l’Agenzia Italiana del Farmaco raccomanda, ove dieta ed esposizione solari siano inadeguati, un adeguato apporto di calcio e vitamina D prima di avviare la terapia anti-fratturativa, onde evitare di vanificare l’efficacia di tali farmaci.” – sottolinea Maurizio Rossini Direttore della Scuola di Specializzazione in Reumatologia presso l’Università di Verona e Primario dell’Unità di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona.
Nel video:
- Giulia Letizia MAURO, Professore di Medicina Fisica e Riabilitativa Università degli Studi di Palermo
- Maurizio ROSSINI, Direttore Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università di Verona
- Luca PISANELLO, Deputy General Manager Italfarmaco