Tumore uroteliale: la campagna “Non girarci intorno” al Giro d’Italia

Il tumore della vescica è il secondo tumore urologico più comune dopo quello alla prostata e in Italia nel 2024 sono stati diagnosticati 31.016 casi. È più comune tra i 60 e i 70 anni ed è quasi 4 volte più frequente negli uomini che nelle donne. Il principale fattore di rischio per questa neoplasia è il fumo di sigaretta. Il carcinoma uroteliale è il tipo più frequente di tumore della vescica (esso rappresenta circa il 90% dei casi).  

In occasione del Bladder Cancer Awareness Month, Merck Italia presenta la campagnaNon girarci intorno”, con l’obiettivo di fare la differenza nella vita dei pazienti e di chi se ne prende cura. La campagna è patrocinata da FIASO, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, SIMG, Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie, SIUrO – Società Italiana di Uro-Oncologia e Associazione PaLiNUro – Pazienti Liberi dalle Neoplasie Uroteliali. 

L’iniziativa intende sensibilizzare sui tumori della vescica e promuovere la conoscenza dei sintomi, così da favorire una diagnosi tempestiva che possa contribuire a salvare vite. In un’ottica di comunicazione capillare e di coinvolgimento diretto, la campagna “Non girarci intorno” si lega al Giro d’Italia, uno degli eventi sportivi più seguiti nel nostro Paese. 

Il messaggio di prevenzione e sensibilizzazione sul tumore della vescica raggiungerà direttamente le piazze e gli appassionati di ciclismo: in ogni tappa di arrivo Merck sarà presente al villaggio del Giro con uno stand, in cui il pubblico riceverà materiali divulgativi sulla patologia e parteciperà a momenti di edutainment.

A questo si aggiungeranno attività di comunicazione mirate e momenti di confronto con esperti, per “rompere il silenzio” su questa patologia, spesso sottovalutata o trascurata, e stimolare un’attenzione più consapevole tra la popolazione.

“La prevenzione è un gesto di responsabilità e di cura verso sé stessi e gli altri. Portarla lungo le strade del Giro d’Italia significa renderla accessibile, concreta, parte della vita quotidiana. Siamo orgogliosi di sostenere un progetto che unisce sport, salute e territorio, perché promuovere la cultura della prevenzione vuol dire costruire una sanità più equa, vicina alle persone e capace di fare davvero la differenza nella vita dei pazienti oncologici e dei loro caregiver in ogni parte d’Italia”  dichiara Giovanni Migliore, Presidente FIASO.

Nel video:

  • Paolo Andrea ZUCALI, Direttore Scuola di Specialità in Oncologia di Humanitas University Milano
  • Nicola FAZIO, Direttore Divisione di Oncologia Medica Gastrointestinale e Tumori Neuroendocrini istituto Europeo di Oncologia Milano
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