Disturbi ginecologici: quando trattarli a casa e quando rivolgersi al ginecologo

Disturbi ginecologici lievi che possono essere trattati a casa

“I mezzi tecnologici oggi a disposizione ci consentono di effettuare, sia mediante telefono che mediante teleconsulenza, la parte “verbale” della consulenza clinica, prima di passare all’esame clinico o eventualmente strumentale.” spiega il dottor Mario Mignini Renzini, Direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia e Responsabile del Centro di Medicina della Riproduzione Biogenesi degli Istituti Clinici Zucchi di Monza,

“È importante rivolgersi sempre ad un professionista e pianificare con lui le strategie da intraprendere, evitando l’automedicazione, ma esistono alcune condizioni che possono essere affrontate – almeno in una prima fase – anche senza un esame obiettivo ginecologico.” prosegue il dottor Mignini Renzini. Tra queste vi sono l’informazione, la consulenza e l’orientamento per le metodiche contraccettive, la prescrizione degli esami preconcezionali, le consulenze di inquadramento per le problematiche legate alla sterilità di coppia e la valutazione di alcune patologie comuni come ad esempio:

Dolore pelvico cronico legato per esempio a ciclo mestruale doloroso, ma senza dolori ad insorgenza improvvisa o particolarmente forti e duraturi, né perdite emorragiche eccessive: può essere trattato con terapie non farmacologiche, quali l’applicazione della borsa dell’acqua calda a livello del basso ventre, regolazione e controllo del transito intestinale, consumo di pasti leggeri, assunzione di integratori minerali quali il magnesio, che esercita una azione antispastica e rilassante sull’utero, In seconda battuta,  a seguito di un confronto verbale con il ginecologo di fiducia, si può ricorrere a un trattamento farmacologico con l’impiego di antispastici o farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS)  come ad esempio ibuprofene, naproxene, flurbiprofene;

Atrofia vulvo-vaginale – o secchezza vaginale – un disturbo molto frequente, specie nel periodo della menopausa, che si può prevenire bevendo molto acqua, evitando diete drastiche, osservando una corretta igiene, con prodotti testati e con PH 5,5. In caso di dolori durante i rapporti si possono usare lubrificanti a base acquosa, in attesa di potersi sottoporre a visita ginecologica;

Infezioni vaginali (vaginiti), un disturbo molto diffuso, spesso conseguente all’uso di farmaci che possono alterare la normale flora batterica vaginale, oppure ad alterazioni del transito intestinale che possono determinarne la cronicizzazione. Le infezioni vaginali possono essere trattate mantenendo un’adeguata igiene intima e utilizzando lavande vaginali disinfettanti e capsule vaginali, che contribuiscono a riequilibrare l’ambiente vaginale. Durante la fase acuta è sconsigliata l’attività sessuale.

 

Disturbi ginecologici da non sottovalutare

“Vi sono invece alcune sintomatologie che, anche ai tempi del Covid-19, non devono essere trascurate e richiedono il ricorso ad una visita ginecologica o ostetrica presso lo specialista di fiducia o, in assenza di questo, presso l’Ospedale e il pronto soccorso più vicini.” spiega il dottor Mignini Renzini. “Questi disturbi riguardano sia l’aspetto ginecologico in generale, sia gli aspetti più strettamente legati alla gravidanza”.

Alcuni dei disturbi ginecologici da non sottovalutare sono i seguenti:
Perdite di sangue abbondanti dai genitali tra un ciclo e l’altro;
Dolore pelvico persistente o molto forte o associato a rialzo termico > 38°C;
Perdite di muco vaginale eccessivamente abbondanti, di odore e colore differenti rispetto alla norma;
Dolore e/o rialzo termico > 38°C dopo un rapporto sessuale (dispareunia improvvisa);
Addome insolitamente gonfio e dolorante;
Mestruazioni molto dolorose e/o emorragiche;
Interruzione del ciclo mestruale fino ad allora regolare per più di due mesi con test di gravidanza negativo, o episodi ripetuti di mestruazioni ravvicinate (ogni 15 giorni);
Seno che cambia forma, che presenta noduli palpabili, o secrezioni dal capezzolo.

 

Gravidanza e sterilità: i controlli non rimandabili, neppure durante l’emergenza

“Durante la gravidanza è necessario per la donna sottoporsi a controlli seriati per verificare che il decorso sia fisiologico. Questo è il motivo per il quale, anche durante l’emergenza sanitaria cha stiamo vivendo, le visite ed i controlli strumentali in gravidanza sono considerati urgenti ed indifferibili.” spiega il dottor Mignini Renzini. “Certamente, sintomi quali la perdita di liquido o sangue dai genitali, l’insorgenza di contrazioni, l’improvvisa diminuzione della percezione dei movimenti del bambino o uno stato di malessere associato a cefalea o a dolori addominali hanno la necessità di essere inquadrati e affrontati nel Pronto Soccorso Ostetrico di riferimento”.

“Anche nell’ambito delle problematiche legate alla sterilità di coppia vi sono situazioni e percorsi che possono essere momentaneamente interrotti o gestiti mediante consulenza clinica telefonica, altre che invece non possono essere rimandate, ma richiedono il ricorso a visite e trattamenti tempestivi.” conclude il dottor Mignini Renzini. “La terapia della sterilità è considerata un diritto delle coppie con problematiche riproduttive e ritardi eccessivi nel ricorso alle cure possono diminuire significativamente le possibilità di successo, per questa ragione i cicli di Procreazione Medicalmente Assistita con stimolazione ovarica già iniziata non possono essere interrotti, così come le procedure di crioconservazione della fertilità in pazienti oncologici”.

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