papillomavirus

Il Papillomavirus non sceglie, tu sì

#IoScelgo è l’hashtag scelto per la campagna, un vero e proprio manifesto che inviterà genitori e donne ad informarsi sui rischi dell’infezione da Papillomavirus da fonti attendibili e scegliere la prevenzione dai tumori e dalle altre malattie correlate all’HPV, per proteggere il loro futuro e quello dei propri figli.
La campagna social, in corso di approvazione al Ministero della Salute, verrà successivamente lanciata su Facebook, Instagram e YouTube e utilizzerà il linguaggio della comunicazione digitale per diffondere il messaggio più importante: difendersi da patologie pericolose è una scelta responsabile e possibile.
Un’indagine condotta dal CENSIS ha rilevato come nella popolazione ci sia ancora un gap di conoscenza da colmare e l’informazione è fondamentale per conoscere quali tumori e altre malattie siano causate dall’HPV, come si contrae e come si previene attraverso la prevenzione primaria e secondaria.
“Il Papillomavirus non sceglie, tu sì” avrà l’obiettivo di essere il punto di partenza per conoscere meglio il tema dell’HPV. Sarà online anche un sito web www.ioscelgo.it, con tutte le informazioni sull’HPV e sui rischi delle patologie ad esso correlate.
“Il vissuto da parte di molte donne HPV positive è molto variabile e può spaziare da situazioni di ansia, paura, rabbia, a vergogna, biasimo, rimorso, sovrastima dei rischi di cancro, preoccupazioni sulla perdita delle funzioni riproduttive, preoccupazioni sulle reazioni negative che potrebbero avere amici, familiari, partner sessuali, preoccupazioni sull’infedeltà del partner o vera e propria ostilità nei suoi confronti – spiega il Dott. Carlo Antonio Liverani, Oncologia Ginecologica Preventiva Humanitas San Pio X, Milano – un bisogno urgente di trattamento, fino ad arrivare a cambiamenti nelle attività fisiche intime, rifiuto dell’attività sessuale, isolamento, depressione”.
Sebbene rimangano ancora molti aspetti da approfondire per una più completa consapevolezza dei rischi, in termini di conoscenza qualche passo in avanti è stato fatto. Secondo l’ultimo rapporto Censis, che ha analizzato il livello di consapevolezza dell’HPV tra i genitori di figli adolescenti, si è passati da un livello di conoscenza del virus del 85.1% nel 2017 all’88.3% di oggi3 con una ricerca delle informazioni che passa sempre di più attraverso i professionisti della salute (53.2% nel 2019 vs 39.1 % nel 2017) piuttosto che tramite Dottor Google (26.7% nel 2019 vs 30.7% nel 2017).
“Anche se la conoscenza sul Papillomavirus e sulla relativa vaccinazione appare tendenzialmente migliorata nel tempo, sa cos’è l’HPV l’88,3% dei genitori e conosce la vaccinazione l’81,3% mentre le percentuali rispettive superano ormai il 90% tra le donne, si tratta di una conoscenza spesso superficiale, nella quale traspaiono molti dubbi ed incertezze. Mentre tutti coloro che affermano di essere informati sanno che l’HPV è responsabile del tumore alla cervice uterina, solo la metà dei genitori sa che l’HPV è causa anche di altri tumori come quello dell’ano, del pene, della vulva, della vagina e di quello testa/collo, solo il 42% lo associa ai condilomi genitali e poco meno di un terzo pensa ancora che il virus colpisca solo le donne – precisa la Dottoressa Ketty Vaccaro, Responsabile dell’Area Welfare e Salute del Censis – I media e in particolare Internet sono tra le fonti di informazione più citate, a cui si affiancano il servizio vaccinale della ASL per i genitori e il ginecologo per le donne. Tuttavia, emerge un bisogno informativo solo in parte soddisfatto, in particolare sui rischi di contrarre il virus, i meccanismi con cui agiscono tutti gli strumenti di prevenzione e la loro efficacia”.

Nel video:

  • Carlo Antonio LIVERANI
    Oncologia Ginecologica Preventiva Humanitas San Pio X Milano
  • Ketty VACCARO
    Responsabile Area Welfare e Salute Censis
  • Nicoletta LUPPI
    Presidente e Amministratore Delegato di MSD Italia
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