Calo dell’udito e rischio di declino cognitivo

Indipendenti, amanti della vita sociale, legati ai propri amici e inseparabili dallo smartphone. Non è il ritratto dei “millennials”, ma di una nuova generazione – la “55 special” – che con il suo stile di vita sembra decretare la fine della terza età. A suggerirlo i dati della ricerca internazionale “Generazione 55 special”, promossa da Amplifon e condotta da Ipsos, che ha esaminato il profilo, i valori, le abitudini e i comportamenti di 6 mila over 55 di Italia, Australia, Francia, Germania e Stati Uniti.  La salute della nuova generazione sembra essere complessivamente positiva: oltre 9 su 10 affermano infatti di essere in condizioni buone o soddisfacenti e fanno controlli con regolarità nel 91% dei casi. Un terzo dei senior nostrani (33%) fa spesso esercizio fisico: una percentuale più alta rispetto a Stati Uniti (24%) e Australia (30%), ma più bassa di Germania (40%) e Francia (39%). Quando si parla di alimentazione i nostri connazionali non hanno rivali: nel Bel Paese il 12% controlla tutto quello che mangia, in Francia e in Germania lo fa solo il 5%. La perdita della salute fa paura: le malattie sono infatti la principale fonte di preoccupazione per il futuro (ne è spaventato il 63%), seguita dalla perdita di memoria (52%) e dal decadimento fisico (40%). L’ipertensione (39%), il colesterolo alto (32%) e i problemi di udito (17%) sono i disturbi più frequenti tra gli over 55 della Penisola.“I dati dell‘indagine di Ipsos ci mostrano come in Italia circa 2 persone su 10 convivano con un disturbo dell’udito. Si tratta di un dato da non sottovalutare, perché i problemi uditivi non trattati possono incidere sulla qualità di vita. Spesso, infatti, a causa di un calo dell’udito le persone si isolano o rinunciano a occasioni conviviali. Sottoporsi a controlli regolari e intervenire precocemente – afferma Carlo Antonio Leone, Direttore Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-facciale, Azienda dei Colli – Ospedale Monaldi Napoli – è quindi fondamentale per rimanere attivi. Eppure, secondo l’indagine, in Italia solo il 25% delle persone con ipoacusia utilizza una protesi acustica contro il 70% della Germania. Una soluzione contro questo sottoutilizzo può venire dalla tecnologia: oltre 8 italiani su 10 dichiarano infatti di essere molto interessati a ricorrere ad apparecchi acustici ipertecnologici, regolabili direttamente dal proprio smartphone e capaci di adattarsi alle caratteristiche sonore dell’ambiente circostante”.“I dati dell’indagine ci mettono di fronte a una nuova generazione di senior: attivi, indipendenti, tecnologici e pienamente inseriti nel contesto sociale e familiare dove svolgono un ruolo cruciale. È quindi chiaro come gli over di oggi non siano più quelli a cui eravamo abituati. In questo nuovo scenario diventa essenziale cogliere le diverse sfaccettature che compongono l’universo ́55 special ́ e rimanere al passo con i loro stili di vita per permettere anche a coloro che convivono con un disturbo uditivo di rimanere attivi. Il nostro impegno in questo senso è su più fronti. Ad esempio – dichiara Federico Bardelli, General Manager Amplifon Italia – abbiamo sviluppato un nuovo ecosistema digitale per offrire servizi sempre più personalizzati. Inoltre, i nostri device sfruttano le tecnologie di ultima generazione, si connettono con smartphone e tv e sono gestibili direttamente dalla persona, permettendo così alle persone di rimanere attive in qualsiasi situazione”.

Nel video:
  • Carlo Antonio LEONE
    Direttore Unità di Otorinolaringoiatria Ospedale Monaldi Napoli 
  • Gabriella SCARCELLA 
    Research Director Ipsos Italia
  • Federico BARDELLI
    General Manager Amplifon Italia
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