Un’arma in più per vincere i super-batteri

La guerra ai super batteri e il contrasto all’antibiotico-resistenza, che sempre più preoccupa governi e organizzazioni internazionali, può contare su un’arma in più­: arriva in Italia un nuovo antibiotico che aggredisce i batteri gram-negativi resistenti alle terapie già disponibili e responsabili dell’insorgenza di molte infezioni ospedaliere.
Il nuovo antibiotico è composto da ceftolozano, una nuova cefalosporina, e tazobactam, un inibitore delle beta-lattamasi dall’uso ben consolidato nella pratica clinica. Ceftolozano colpisce l’integrità della parete cellulare dei batteri Gram-negativi sensibili, eludendo inoltre i molteplici meccanismi di resistenza messi in atto dai patogeni, mentre tazobactam protegge ceftolozano, facendo sì che non venga inattivato da parte degli enzimi beta-lattamasi prodotti dai batteri Gram-negativi.
Oltre a garantire una risposta efficace a molte infezioni, il nuovo antibiotico – rappresentando una valida opzione per i clinici – può contribuire a preservare le terapie disponibili, razionalizzando l’uso dei farmaci carbapenemici, riducendo così il rischio di sviluppare resistenze. “E’ il primo di una serie di nuovi antibiotici – spiega Pierluigi Viale, ordinario di Malattie Infettive all’Università di Bologna – è in grado di rispondere ai criteri dell’antimicrobial stewardship: il suo spettro d’azione molto mirato, quasi chirurgico, permette di utilizzarlo nei confronti di specifici profili di resistenza massimizzando quindi l’efficacia della terapia, evitando cosi l’ulteriore selezione di specie resistenti”. Ridurre l’uso dei carbapenemici, aggiunge Carlo Tascini – direttore della 1° Divisione di Malattie Infettive a indirizzo Neurologico dell’Ospedale Cotugno di Napoli – significa limitare l’azione “dei selettori più potenti di germi Gram-negativi multiresistenti nell’intestino dei pazienti fragili, ricoverati a lungo in ospedale”.
Da tempo i clinici segnalano l’importanza di nuove, potenti opzioni terapeutiche in grado di contrastare le infezioni causate dai batteri Gram-negativi, in rapido aumento in tutto il mondo. Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa rappresentano il 70% di tutti i patogeni Gram-negativi, causa più comune di infezioni di grande impatto clinico ed epidemiologico come le infezioni intra-addominali e le infezioni del tratto urinario. In Italia le infezioni correlate all’assistenza (ICA) colpiscono ogni anno circa 284.100 pazienti con circa 4.500-7.000 decessi.

Nel video:

  • Pierluigi VIALE
    Docente di Malattie Infettive Università di Bologna
  • Carlo TASCINI
    Direttore 1° Divisione di Malattie Infettive Ospedale Cotugno di Napoli
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