A quanto pare bisogna rassegnarsi: i neonati non imitano gli adulti ma reagiscono a smorfie, sorrisi o dita puntate semplicemente modificando la loro espressione facciale.
Questa la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology e condotta in Australia dall’Università del Queensland.
Dopo un esperimento portato avanti osservando le reazioni di più di cento neonati a diversi stimoli, i ricercatori hanno concluso che queste risposte si configurano come una semplice risposta ad un cambiamento avvenuto nell’ambiente di fronte al neonato stesso. Insomma: non si tratta di imitazione.
Questa conclusione (che, va detto, si contrappone ad altre opposte sostenute da altri studi) porta a considerare l’imitazione come un comportamento che si apprende nel corso del tempo: gli esseri umani imparano ad imitare, non nascono con questa capacità. I ricercatori australiani suggeriscono che questa capacità si sviluppi dal sesto all’ottavo mese e sostengono che imitare un bambino lo aiuti a sviluppare questa abilità.
