BPCO, dalla ricerca due finestre aperte per ridare aria ai polmoni

La broncopneumopatia cronica ostruttiva è una malattia dell’apparato respiratorio caratterizzata da un’ostruzione irreversibile delle vie aeree. La malattia è solitamente progressiva ed è associata a uno stato di infiammazione cronica del tessuto polmonare.

Il sintomo principale di chi soffre di questa patologia è le dispnea, cioè la difficoltà a respirare. A tutte le latitudini, la dispnea rappresenta il sintomo principale di chi soffre di questa patologia. Lo conferma uno studio su 2.441 pazienti affetti da BPCO condotto in 17 paesi europei, che mostra come questo sia il disturbo chiave e quello ritenuto di maggior impatto sulla qualità di vita per il 72,5 per cento. A causa della dispnea finisce per circoscrivere la sua vita, fino a non uscire di casa, fatica addirittura ad allacciarsi le scarpe e un piano di scale equivale ad un gran premio della montagna. Questo innesta un circolo vizioso che si traduce in mancanza assoluta di esercizio fisico, aumento di peso, che aggrava ulteriormente la situazione.

Che fare in questi casi? L’appello alla diagnosi precoce e all’aderenza alle terapie rimane la pietra miliare. Di fronte alla malattia conclamata, una risposta arriva oggi da un nuovo doppio broncodilatatore, da assumere una volta al giorno, attivo per 24 ore. Il farmaco è composto da un’associazione “intelligente” tra un antimuscarinico (umeclidinio), che risulta più attivo nelle alte vie aeree alte e un beta-agonista (vilanterolo) specifico per le vie aree profonde.

I due broncodilatatori presenti in questa formulazione rappresentano un’ottimale combinazione per la dilatazione bronchiale, perché hanno meccanismi d’azione diversi e complementari, che consentono l’effetto “doppia finestra”. Gli studi clinici condotti per la registrazione dell’associazione da parte delle autorità regolatorie europee (Ema) ed italiane (Aifa) dimostrano che :

  • il doppio broncodilatatore così composto migliora la funzionalità polmonare favorendo un efficace controllo del sintomo dispnea, con un profilo di sicurezza simile a quello di altri farmaci con lo stesso meccanismo d’azione e al placebo.
  • riduce la necessità di ricorrere a farmaci sintomatici durante la giornata rispetto ad un solo broncodilatatore
  • l’associazione umeclidinio-vilanterolo consente inoltre di migliorare la qualità di vita del paziente permettendogli una maggior attività fisica, con un 21 per cento di miglioramento della tolleranza all’esercizio rispetto alla valutazione prima della cura. Un passo avanti importante che può consentire di uscire da casa sapendo che si possono risalire le scale, fare passeggiate, incontrare gli amici.

Nel video:

  • Francesco BLASI
    Docente di Malattie Respiratorie Università di Milano
  • Andrea RIZZI
    Direttore Medico Area Respiratoria GSK Italia
  • Annarosa RACCA
    Presidente Nazionale Federfarma
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