Sole e melanoma: una relazione pericolosa

Con l’avvicinarsi dell’estate molti iniziano a pensare all’abbronzatura e a lunghe giornate da trascorrere distesi al sole. La tintarella estiva se presa senza le dovute precauzioni, può però trasformarsi in un fattore di rischio per il melanoma, il tumore più aggressivo della pelle che ogni anno colpisce in tutto il mondo quasi 200 mila persone, 9 mila delle quali in Italia, con un incremento dell’incidenza del 30% negli ultimi 10 anni, e 65mila decessi ad esso correlati.

È dimostrato che una delle principali cause del melanoma è l’esposizione intensa e intermittente della pelle alla luce del sole, soprattutto in quei soggetti che generalmente trascorrono molto tempo in ambienti chiusi e la cui pelle non è abituata all’esposizione solare.

Per il melanoma, la cui sopravvivenza era in media di 6-9 mesi dalla diagnosi della forma metastatica, da un anno è disponibile un trattamento personalizzato innovativo ed efficace. Vemurafenib ha dimostrato nello studio registrativo, BRIM3, di aumentare in maniera significativa la sopravvivenza senza progressione (PFS) e la sopravvivenza globale (OS) rispetto al trattamento standard con chemioterapia (dacarbazina).

Inoltre, The Lancet Oncology ha recentemente pubblicato uno studio mondiale che ha incluso il maggior numero di pazienti con melanoma metastatico BRAF mutato (3.222) trattati con vemurafenib che conferma il risultato di sopravvivenza ad un anno pari al 52% arrivando addirittura al 36% dopo 18 mesi.

Quando non diagnosticato precocemente e non trattato in modo adeguato, il melanoma degenera nella forma metastatica.
La terapia personalizzata, si basa su una profonda conoscenza del tumore e delle sue mutazioni geniche. Per questo motivo il binomio oncologo-anatomopatologo è sempre più importante per poter individuare la giusta terapia per il giusto paziente.

I Consigli utili per proteggersi dal melanoma
Sono pochi, semplici e di buon senso i consigli utili a prevenire il melanoma e diagnosticarlo precocemente, due strade che da sole permetterebbero di evitare la degenerazione della patologia nel 99% dei casi:

1. conoscere il proprio fototipo ed utilizzare creme solari adeguate alla propria pelle, soprattutto su bambini e ragazzi di età inferiore a 15 anni
2. ridurre al minimo le esposizioni ai raggi solari, soprattutto nelle ore centrali della giornata
3. evitare le scottature
4. non esporsi al sole con profumi ed essenze
5. evitare l’uso di lampade e lettini abbronzanti
6. utilizzare indumenti adeguati (es. cappelli,, magliette, occhiali etc.)
7. sostare all’ombra
8. non esporre al sole i bambini fino al 6° mese
9. controllare i propri nei per verificare eventuali cambiamenti (nel 20-30% circa dei casi
il melanoma può degenerare da un neo pre-esistente)
10. fare un controllo una volta l’anno dal dermatologo o comunque ogni volta che si nota una mutazione dei nei

È, inoltre, necessario imparare a identificare gli elementi-chiave per riconoscere la trasformazione di un neo preesistente in un melanoma o i danni di un nuovo neo così da evitare il rischio che insorga un melanoma.
Esiste una semplice regola “alfabetica” utile a memorizzare facilmente questi elementi:

A come asimmetria della lesione = i melanomi sono di solito asimmetrici, con metà della macchia cutanea più grande dell’altra
B come bordi irregolari = i melanomi hanno bordi a carta
C come colore =si devono osservare eventuali cambiamenti della colorazione
D come dimensione superiore a 6 millimetri = una lesione cutanea sospetta di diametro superiore a 6 mm va fatta controllare dallo specialista
E come evoluzione progressiva = in un adulto un neo non deve crescere

Nel video intervistati:

  • Paola Queirolo
    Oncologa Ospedale San Martino IST – Genova
  • Michele del Vecchio
    Oncologo Istituto Nazionale dei Tumori – Milano
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